GLAUCOMA

Il glaucoma è una malattia oculare correlata generalmente a una pressione elevata dell’occhio. Il glaucoma è la prima causa al mondo di cecità irreversibile; in Italia si stima che colpisca circa un milione di persone, ma la metà di esse non ne sarebbe a conoscenza perché è una malattia silenziosa, non diagnosticabile se non si effettuano visite oculistiche periodiche complete.

La disabilità visiva provocata dal glaucoma (compresa l’ipovisione) si può prevenire purché la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente.

In che modo produce un danno visivo?

Se la pressione oculare è troppo elevata, il nervo ottico subisce prograssivamente danni irreparabili che compromettono definitivamente la capacità visiva, con impatto notevole su qualità visiva, idoneità alla patente di guida e capacità di lettura.

Diagnosi

L’unico modo per effettuare una diagnosi precoce di glaucoma è sottoporsi a una visita oculistica specialistica. L’oculista valuterà di volta in volt l’opportunità di eseguire ulteriori esami di approfondimento nei casi a rischio. I parametri importanti nella diagnosi e nella terapia a lungo termine del glaucoma sono:

  1. pressione dell’occhio (pressione intraoculare). Con il tonometro può essere valutata la pressione all’interno del bulbo oculare in modo da individuare tempestivamente un eventuale aumento, o una pressione intraoculare borderline che può far sospettare la presenza di un glaucoma

  2. nervo ottico. L’oftalmoscopia può valutare il nervo ottico nei parametri fondamentali: colore, rima, rapporto cup/disc, presenza di emorragie o anomali vascolari

  3. campo visivo È un metodo d’indagine con cui si misura la sensibilità delle diverse zone della retina. E’ dipendente dalla collaborazione del paziente, ed è fondamentale per identificare i danni del glaucoma conclamato e valutare l’efficacia della terapia ipotonizzante e di neuroprotezione. Va ripetuto ogni 6 mesi, o anche più frequentemente se la terapia è stata appena iniziata o modificata.

  4. valutazione del disco ottico e delle fibre nervose con tomografia a coerenza ottica (OCT): è un esame di ultima generazione, indipendente dalla collaborazione del paziente, che valuta le variazioni nel tempo dello spessore dei vari strati delle cellule nervose e che diventa positivo già negli stadi iniziali della patologia (elevata sensibilità statistica). Può essere ripetuta molte volte ed è molto veloce.

  5. pachimetria: è la misurazione dello spessore corneale ed è essenziale per valutare correttamente il dato pressorio registrabile durante la visita oculistica. Salvo casi specifici viene eseguita una sola volta.

Come si tratta il glaucoma?

Il glaucoma viene curato sia con colliri ipotonizzanti, sia con procedure chirurgiche, a seconda del tipo di glaucoma e del controllo pressorio. Anche la neuroprotezione, con integratori assunti per via orale, si sta rivelando un’arma complementare efficace.
Per risultare efficace la terapia deve essere seguita regolarmente e con costanza.

I pazienti affetti da glaucoma necessitano di controlli periodici più frequenti degli altri pazienti, anche quando la malattia si è stabilizzata. La malattia, infatti, può peggiorare senza che dia sintomi e, in tal caso, può essere necessario modificare il tipo di terapia.

La terapia per il glaucoma non deve essere sospesa senza consultare prima l’oculista, ed anche il medico di famiglia deve essere sempre al corrente della terapia praticata.

Quand’è più probabile che una persona sia affetta da glaucoma?
Quando ha più di quarant’anni, quando ci sono altri casi in famiglia, quando ci sono condizioni anatomiche predisponenti che l’oculista osserverà. Più si è anziani e più aumenta il rischio di essere colpiti da questa patologia oculare “silente” perché non dà sintomi particolari nelle fasi iniziali. Chi ha uno o più familiari con glaucoma dovrebbe sottoporsi a screening approfonditi, e misurazione della tonometria almeno una volta l’anno.